Aliena

Nella campagna francese c’é qualcosa che di notte si muove nei boschi e terrorizza gli abitanti dei villaggi circostanti, e che fa scempio del bestiame. Squadre di cacciatori si infilano nelle nebbie umide per stanare questo essere sconosciuto, sparare tra i cespugli verso presenze che si intravedono appena e scrutare il cielo alla ricerca di luci che appaiono improvvise tra gli alberi. Se fosse Hannah, il cane che Fauvel deve accudire mentre il suo padrone é in viaggio e che la mattina torna sporca di sangue?

Fauvel é arrivata nella casa del padre della sua migliore amica per prendersi cura di Hannah e capire cosa fare della propria vita , ora che ha perso un occhio a causa di uno scontro con la polizia durante una manifestazione e che si sente ancora più spersa in un mondo che attorno a lei vortica veloce. Nel rapporto con Hannah, un cane clonato da un altro con lo stesso nome, c’é in effetti qualcosa di ulteriore e misterioso, che Fauvel non riesce a identificare. Tra passeggiate spettrali, leggende urbane di rapimenti alieni e notti piene di incubi comincia una storia che é anche una caccia a un significato sconosciuto, dove preda e cacciatore si scambiano di posto, alla scoperta di un mistero che esiste da sempre.

Con Aliena, opera ammaliante e ipnotica, Phoebe Hadjimarkos Clarke traccia sentieri impossibili tra la scoperta della paura e il sentirsi braccati dal mondo, alla ricerca di qualcosa che tenga insieme desiderio, potere e solitudine, catarsi ipercontemporanee e ansie ancestrali, fino a un’intuizione antica ma sempre nuova: la strada che si perde nel bosco ci condurrà, forse, finalmente a noi stessi.